L’attributo rel=”nofollow”, da applicarsi al tag <a> che indica un link, è stato introdotto nel 2005 per indicare ai motori di ricerca di non seguire il link presente all’interno del tag, ovvero di non trasferire PageRank alla pagina collegata.

Questa operazione è piuttosto importante dal lato SEO, perché permette di avere un controllo sull’importanza da fornire ai link in uscita, se considerarli “importanti” e quindi lasciare che il motore di ricerca li segua, oppure se invece indicargli di non attribuire importanza a ciò che stiamo linkando.

Le linee guida di Google specificano quali dovrebbero essere le tipologie di link sulle quali applicare il nofollow, ed in particolare si soffermano sui contenuti non attendibili, ovvero collegamenti sui quali non si può o non si vuole garantire l’affidabilità ed i link a pagamento, ovvero quelli per cui si ottiene una remunerazione (tipico esempio sono le pubblicità Pay Per Click).

I commenti dei blog si prestano, purtroppo, a possibili attacchi di spammers, i quali tenderanno ad inserire un proprio link (spesso mascherato all’interno del commento) per ottenere così un passaggio di PageRank e migliorare il posizionamento del proprio sito.

Per prevenire questa pratica, che può risultare oltre che fastidiosa anche penalizzante per la pagina che ospiti un gran numero di questi commenti, WordPress ha inserito di default l’attributo nofollow nel proprio sistema di commenti, cosa che nella maggior parte dei casi è desiderabile, ma che in un paio di situazioni particolari potrebbe anche rappresentare un problema, vediamole nel dettaglio:

  1. Link Interni – l’attributo nofollow applicato sui link interni è da evitarsi dal punto di vista SEO, potrebbe indurre gli algoritmi di Google a pensare che si stia facendo “PageRank sculpting“, ovvero manipolazione artificiosa dello scorrimento naturale del PageRank attraverso le pagine del sito, indirizzandolo solamente verso quelle di maggior interesse. Questa pratica non è gradita al motore di ricerca e potrebbe comportare una penalizzazione. WordPress inserisce il rel=”nofollow” in due elementi presenti nel form dei commenti, ovvero sul pulsante di risposta ad un commento preesistente (‘comment_reply_link‘) e sul link che permette la cancellazione di un commento (‘cancel_comment_reply_link‘). Questi elementi conducono a pagine interne al proprio sito, quindi l’attributo nofollow non dovrebbe essere applicato.
  2. Alcuni webmaster potrebbero non gradire la presenza del nofollow nei commenti, in quanto questa scoraggia in qualche modo gli utenti nel lasciare il proprio contributo, qualora volessero inserirvi dei link (pertinenti) sui quali desidererebbero che avvenisse il passaggio di PageRank. Abilitare il follow sui link può essere quindi una scelta perseguibile, ovviamente in questo caso occorrerà fare un attento lavoro di moderazione dei commenti, al fine di evitare la presenza di link spam che penalizzerebbero la pagina in cui sono inseriti.

Per ovviare a questo problema sono reperibili in rete diversi plugin, che si occupano della rimozione dell’attributo nofollow, tuttavia spesso applicano la modifica a tutte le occorrenze, mentre può essere necessario un maggior controllo (esempio: rimuovere l’attributo solo dai link interni). Inoltre i plugin appesantiscono comunque WordPress, e sarebbe preferibile risolvere il problema senza doverne installare ulteriori, almeno se non strettamente necessari.

La soluzione al problema si può ottenere utilizzando gli hook di WordPress, che permettono di modificare il comportamento del CMS senza dover intervenire direttamente sul codice sorgente (cosa assolutamente sconsigliabile).
Si tratta, in definitiva, di una semplice funzione da inserire nel file functions.php del tema che si sta utilizzando, che apporterà la modifica desiderata. Il codice è il seguente:

function rimuovi_nofollow($string) {
$string = str_replace(‘ rel=”nofollow”‘, ”, $string);
return $string;
}
add_filter(‘cancel_comment_reply_link’, ‘rimuovi_nofollow’);
add_filter(‘comment_text’, ‘rimuovi_nofollow’);

function comm_rimuovi_nofollow($stringcomm){
return str_replace(” rel=’nofollow'”, “”, $stringcomm);
}
add_filter(‘comment_reply_link’, ‘comm_rimuovi_nofollow’);

Alcune considerazioni sul codice presentato:

  • le funzioni sono due in quanto WordPress nei diversi punti del codice in cui inserisce il nofollow utilizza a volte le virgolette semplici, a volte le virgolette doppie. Questo spiega la necessità di inserire la seconda funzione, che interviene sul comment_reply_link.
  • Non è necessario rimuovere il nofollow in tutti i punti, basta inserire soltanto il filtro desiderato (le righe che iniziano per add_filter). In particolare, comment_text rimuove il nofollow sul contenuto dei commenti (quindi è da utilizzare con cautela), cancel_comment_reply_link lo rimuove dal link di cancellazione di un commento e comment_reply_link interviene sul pulsante di risposta al commento precedente.

 

Categorie: SEOWordpress

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